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  • Marzo 11, 2021

Cannabis terapeutica: cos’è e a chi può essere concessa

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Con la definizione di Cannabis terapeutica conosciuta anche come Cannabis Medicinale è un prodotto che viene utilizzato soprattutto nel settore medico e terapeutico di infiorescenze femminili di Cannabis sativa light da tanto tempo arrivate a maturazione ed essiccate. Attraverso questa specie botanica vi è la possibilità di effettuare un trattamento vero e proprio per curare numerose patologie croniche. Tramite questa soluzione viene eseguita la cosiddetta terapia del dolore.

La Cannabis terapeutica ha origine da piante di cannabis di qualità medica, la loro coltivazione viene effettuata in maniera semplice e senza l’utilizzo di sostanze dannose o di pesticidi. Una volta maturata, è necessario eseguire un confezionamento dell’articolo finito, in maniera attenta e scrupolosa sotto tutti i punti di vista, inoltre è fondamentale seguire delle regole standard internazionali utili quali il God agricoltural e collecting practice e il GACP; attraverso questi aspetti si garantisce più trasparenza e affidabilità per soddisfare sia i medici che i pazienti , oltre che gli enti regolatori e i farmacisti.

Cannabis terapeutica : cos’è a chi può essere concessa

Spesso quando si affronta il tema erba, si tende a fare una leggera confusione. Si tratta di una pianta che deriva dall’ Asia centrale, la cannabis quindi è conosciuta anche con il nome di canapa; in quanto ha la capacità di produrre grazie alle sue infiorescenze femminili essiccate la marijuana. In natura vi sono differenti tipi di canapa, si presentano in dimensioni differenti in base alle varie sostanze: stupefacenti, psicoattive, ecc. Il principio attivo più importante che causa degli squilibri e problemi a livello celebrale è il THC, questo elemento è presente nella resina dorata che viene diffusa dalle infiorescenze della pianta.

Quest’ultima e caratterizzata da numerosi cannabinoidi tra cui spicca il CDB conosciuto anche come cannabidiolo e il THC; quest’ultimo rappresenta il principio che contiene delle dosi decisamente più elevate. Si tratta quindi di una sostanza in grado di unirsi, dopo averlo assunto e lo fa in modo determinato, ai recettori, disponibili sulla parte superiore delle cellule che fanno parte del nostro organismo chiamati CB1 e CB2. Tramite questi sensori la sostanza è in grado di arrivare in maniera facile e veloce alla spina dorsale, al cervello, ai polmoni, ai reni, al sistema immunitario, e al sistema nervoso centrale. Tutti i recettori che vengono spinti dal THC sono in grado di produrre a loro volta degli elementi che fanno parte di numerosi meccanismi fisiologici chiamati endocannabinoidi.

Vantaggi e benefici dei cannabinoidi

Numerosi sono i dibattiti sull’utilizzo della cannabis, è possibile usarla in diversi settori, piò diventare un ausilio medico importante oppure un elemento che conduce all’abuso di questa sostanza? È fondamentale assumerla con prudenza e in casi specifici per ottenere dei benefici. Il CBD e il THC sono due proprietà che offrono dei vantaggi al corpo dal punto di vista terapeutico nel settore medico. Per riuscire a raggiungere gli obiettivo in maniera sana e corretta è necessario utilizzarla in modo responsabile e saggio. La cannabis ha degli effetti antiematici, antidolorifici e offre un senso di sazietà, inoltre il cannabidiolo agisce come antipsicotico, antiepilettico, analgesico e ansiolitico.

Chi può utilizzare la cannabis terapeutica?

Per richiedere la Cannabis è sufficiente ottenere la prescrizione medica come prevede la legge, quest’ultima può essere richiesta dai soggetti che soffrono di varie malattie tra cui la SLA e il morbo di Parkinson. Inoltre è possibile richiedere il farmaco per usarlo in caso di interventi post operatori, soprattutto se affetti da patologie come lupus eritematoso, la psoriasi, il morbo di Crohn, la lombalgia e la fibromialgia, fastidi da stress post traumatici, insonnia, morbo di Alzheimer e glucoma.

Cannabis terapeutica in Italia – Regioni

Il Ministero della Slute al termine dell’anno 2015 ha stabilito che ogni Regione ha la libertà di decidere come gestire il proprio settore sanitario anche per quanto riguarda la prescrizione della Cannabis terapeutica. Nel nostro Paese vi è la possibilità di utilizzarla nel momento in cui il paziente è affetto da determinate malattie. Per acquistarla è necessario avere il consenso medico e per ottenerla bisogna ritirarla direttamente in una farmacia che ha il permesso di rilasciarla. Attualmente tra le Regioni preparate è possibile trovarla in 16 posti in tutt’Italia, Trentino Alto-AdigeCalabria e Sardegna, ancora oggi non hanno ottenuto il consenso e non hanno provveduto a effettuare norme o provvedimenti in grado di migliorare il settore sanitario. Inoltre i dottori che possono prescrivere la Cannabis devono essere iscritti all’Ordine dei Medici Italiani, sia da professionisti che da liberi dipendenti.

Come assumere la Cannabis Terapeutica?

Per assumere la Cannabis terapeutico è necessario applicarla sia per via orale, per via topica, attraverso inalazione e vaporizzazione. Per far si che la sostanza contenuta nella pianta agisce in maniera tale da offrire le sue proprietà benefiche deve essere sottoposta a un procedimento chimico. Tramite questo processo tutte le molecono vengono portate ad una temperatura alta di oltre 100° C. La quantità della Cannabis terapeutica cambia in base alle condizioni fisiche e personali del paziente, la posologia deve essere consensata e prescritta dal medico e parte da 1 gr fino a un massimo di 5 gr giornalieri.

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