Sin da quando l’uso della marijuana legale è stato legalizzato in Italia, si sono aperte numerose discussioni relative alla possibilità di coltivare questa pianta in casa oppure fuori. Anche per questo attualmente molte persone si ritrovano, a dir poco, incredibilmente confuse in merito a tutto ciò che riguarda la coltivazione della cannabis. Cerchiamo, quindi, di chiarire un po’ le idee.
Coltivazione della cannabis: ecco come funziona
Al suo stato attuale, la normativa legislativa dello Stato Italiano permette di svolgere la coltivazione della cannabis in casa propria. Non si deve avere paura di eventuali sanzioni legali, né di nasconderla. L’unica cosa a cui bisogna prestare attenzione riguarda la provenienza dei semi.
Questi, difatti, devono essere certificati. Non ci sono dei particolari obblighi che bisogna rispettare: ognuno può fare la coltivazione in maniera del tutto libera, a differenza di quanto accadeva solo qualche anno addietro, quando bisognava richiedere l’apposita autorizzazione direttamente alle forze dell’ordine. I cittadini che coltivano questa pianta devono comunque avere più di 18 anni e la coltivazione non deve dare fastidio a nessuno.
Proprio in questi casi non ci sono né sanzioni, né rischi. Tuttavia, vale di nuovo la pena sottolineare un dettaglio parecchio importante: i semi che danno vita alla cannabis coltivata devono essere quelli inclusi nell’apposita lista realizzata dall’Unione Europea. Difatti, coltivando delle varietà di cannabis non permesse, si corre comunque il rischio di subire delle sanzioni di vario genere.
Coltivare la cannabis all’aperto: è possibile?
La cannabis in Italia può essere coltivata non solo nelle abitazioni private, ma anche all’aperto, in uno spazio comunque privato. La Legge, difatti, vieta di coltivare la canapa negli spazi destinati all’uso pubblico, ma permette comunque di farlo nei propri spazi privati anche all’aperto. E sebbene con la Legge da questo punto di vista non ci sia alcun problema, le difficoltà principali arrivano dai parassiti.
In Italia, difatti, ci sono diversi: i tripidi, i tetranichidi, gli afidi e persino le mosche bianche. Tutti questi potrebbero seriamente danneggiare una qualsiasi coltura di cannabis. Per questo si consiglia sempre di fare affidamento unicamente su vari sistemi di protezione per garantire un’adeguata qualità della coltura. Le sostanze da usare per sconfiggere i parassiti devono essere unicamente organiche. Viene categoricamente vietato l’utilizzo delle sostanze inorganiche.
Bisogna prestare una particolare attenzione in merito anche a tutto ciò che riguarda la specie della pianta coltivata. Quest’ultima, difatti, deve adattarsi alla perfezione al clima italiano. Non tutte le specie vegetali lo sono, in quanto alcune preferiscono addirittura un clima ancora più umido e secco. Prima di acquistare i semi, insomma, bisogna informarsi adeguatamente, per capire non solo se sono legali, ma se possono effettivamente crescere in Italia.
Che acqua usare per la coltivazione della cannabis?
Attenzione anche a tutto ciò che riguarda l’acqua. Nella maggior parte dei casi va bene usare anche quella del rubinetto, ma in alcune regioni la quantità di cloruro ivi contenuta è decisamente maggiore rispetto a quella permessa. Per questo potrebbe essere necessario far “riposare” l’acqua in un recipiente per almeno una notte prima di usarla.
Attenzione anche a tutto ciò che concerne il pH dell’acqua. Quest’ultimo, difatti, tende verso l’alcalino proprio a causa del cloruro. Per questo alcuni coltivatori preferiscono usare un’apposita sostanza per abbassare leggermente il pH rendendolo più neutro. Si sconsiglia comunque di optare per questa soluzione troppo spesso.
Infine, bisogna prendere in considerazione anche le precipitazioni. In alcune regioni queste possono raggiungere dei picchi abbastanza elevati, cosa che potrebbe danneggiare la coltura. Per questo potrebbe essere necessario allestire delle misure di protezione dalle precipitazioni.
Coltivare la canapa in Italia: i primi passi
Se vuoi coltivare la cannabis in Italia e non sai da dove iniziare, non ti preoccupare: non sei il solo. Tutt’altro: sono in tanti a non sapere cosa fare.
Prima di tutto, cerca di scegliere dei semi ben adatti allo scopo. Ci sono diverse specie di semi di cannabis e il successo della coltivazione dipende in gran lunga anche dalla loro scelta.
In ogni caso prova a consultarti con degli esperti in modo da non sbagliare la scelta.